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Creator:
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Sano di Pietro 1406-1481
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Lot description:
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DUE STORIE DEL SANTO MEDESIMO [GIROLAMO]. Tavola. Alta 0,23. m. 3 - Larga 0,35. m. 6. Storia divisa in due. Il Santo nella sua cella, in piè, rimane attonito nel vedere apparirgli in cielo San Gregorio e San Giovanni Batista. Nell'altra parte, interno di una stanza; con due figure virili vestite con toga alla civile, sedute, alle quali appare in una gloria San Gregorio in mezzo agli Apostoli, preceduto da una schiera di cherubini. [with lot nos. 306, 310-312: I subietti di queste tavolette sono cavati dalla Leggenda di San Girolamo, della quale fu stampato recentemente un saggio di antico volgarizzamento inedito nel quaderno di novembre 1851 del giornale intitolato L'Etruria]
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Castagno, Andrea del 1423-1457
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Lot description:
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FARINATA DEGLI UBERTI. Affresco trasportata in tela. Alto 2,52. Largo 1,64. "in pie, vòlto colla persona e colla faccia quasi di profilo a destra. Tutto coperto d'armatura e di maglia di ferro, con sopra una succinta tunichetta di color rosso; e un ampio berretto dello stesso colore in capo. Appoggia la destra sulla spalla inguainata, puntata in terra, e la sinistra sul fianco. Da piedi ha scritto: DOMINVS FARINATA DE VBERTIS SVE PATRIE LIBERATOR [Tutte queste figure, di grandezza maggiore del vivo, stanno in piè dentro certi vani inquadrati da cornici e pilastri tirati di prospettiva, con i fondi finti or di marmo mischio, or di porfido, or d'altra pietra. Andrea dal Castagno dipinse queste immagini onorarie a Pandolfo Pandolfini in una sala della sua villa di Legnaja, poco lungi dalla porta a San Frediano. Primo a farne memoria fu Don Francesco Albertini nel suo Memoriale impresso nel 1510, con queste parole:. " et le bellissime sale di Pandolfo Pandolfini è (sic) a Legnaja per mano d'Andreino, con sybille et uomini famosi fiorentini". Poi ne fecero cenno il Vasari e il Baldinucci nella Vita di Andrea dal Castagno; il quale ultimo scrittore è il solo che indichi i nomi delle persone ivi ritratte. " In casa i Carducci (egli dice), poi chiamati dei Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de' quali ritrasse dal naturale cioè a dire da ritratti somiglianti, e da' propri volti loro: tali furono Pippo Spano fiorentino, cioè Filippo della nobilissima famiglia degli Scolari, consorti dei Buondelmonti, conte di Temesvar in Ungheria, Dante, il Petrarca, il Boccaccio ed altri". Dopo i citati scrittori niun altro fe parola di questi affreschi, e generalmente si credettero perduti, sino a che non fu pubblicata (1848) la Vita di questo pittore, nella nuova ristampa del Vasari, che va facendo Felice Le Monnier. Nel 1850, gli eredi Rinuccini, padroni di quel luogo già ridotto a casa colonica, fecero distaccare dal muro questi affreschi, e trasportare s
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Castagno, Andrea del 1423-1457
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Lot description:
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FILIPPO DEGLI SCOLARI, detto PIPPO SPANO. Affresco trasportato in tela. Alto 2,52. Largo 1,64. Lo Spano di Temeswar, il vincitore dei Turchi per ben diciotto volte (1), sta in piedi, colla persona abbandonata sull'anche, stringendo con ambe le mani la spada nuda attraversata dinanzi alle gambe che tiene aperte. "tutto coperto d'armatura di ferro, con sopra una tunichetta di colore azzurro ornata di balza a fiorami, e stretta ai fianchi da una cintura di cuojo gialla. Ha il capo scoperto, con lunghi e incolti capelli castagni, con baffi e poca barba bipartita sul mento. In basso a lettere romane si legge: DOMINUS PHILIPPVS HISPANVS DE SCOLARIS RELATOR VICTORIE THEVCRORVM. [1) Jacopo di Poggio Bracciolini, Vita di Messer Filippo Scolari, stampata nel Tomo IV dell' Archivio Storico Italiano]. [Tutte queste figure, di grandezza maggiore del vivo, stanno in piè dentro certi vani inquadrati da cornici e pilastri tirati di prospettiva, con i fondi finti or di marmo mischio, or di porfido, or d'altra pietra. Andrea dal Castagno dipinse queste immagini onorarie a Pandolfo Pandolfini in una sala della sua villa di Legnaja, poco lungi dalla porta a San Frediano. Primo a farne memoria fu Don Francesco Albertini nel suo Memoriale impresso nel 1510, con queste parole:. " et le bellissime sale di Pandolfo Pandolfini è (sic) a Legnaja per mano d'Andreino, con sybille et uomini famosi fiorentini". Poi ne fecero cenno il Vasari e il Baldinucci nella Vita di Andrea dal Castagno; il quale ultimo scrittore è il solo che indichi i nomi delle persone ivi ritratte. " In casa i Carducci (egli dice), poi chiamati dei Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de' quali ritrasse dal naturale cioè a dire da ritratti somiglianti, e da' propri volti loro: tali furono Pippo Spano fiorentino, cioè Filippo della nobilissima famiglia degli Scolari, consorti dei Buondelmonti, conte di Temesvar in Ungheria, Dante, il Petrarca, il Boccaccio ed altri". Dopo i citati scrittori niun
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Castagno, Andrea del 1423-1457
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Lot description:
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FRANCESCO PETRARCA. Affresco trasportato in tela. Alto 2,52. Largo 1,64. Sta in piè quasi di faccia, colla testa volta a destra, coperta d'un cappuccio rosso foderato di verde. Veste un'ampia toga rossa, sotto la quale porta una tunica dello stesso colore. Tiene la destra mano alquanto alzata come in atto di porgere; porta chiuso nell'altra il libro del Canzoniere, coperto di bianco. Vi è la iscrizione: DOMINVS FRANCISCHVS PETRARCHA [Tutte queste figure, di grandezza maggiore del vivo, stanno in piè dentro certi vani inquadrati da cornici e pilastri tirati di prospettiva, con i fondi finti or di marmo mischio, or di porfido, or d'altra pietra. Andrea dal Castagno dipinse queste immagini onorarie a Pandolfo Pandolfini in una sala della sua villa di Legnaja, poco lungi dalla porta a San Frediano. Primo a farne memoria fu Don Francesco Albertini nel suo Memoriale impresso nel 1510, con queste parole:. " et le bellissime sale di Pandolfo Pandolfini è (sic) a Legnaja per mano d'Andreino, con sybille et uomini famosi fiorentini". Poi ne fecero cenno il Vasari e il Baldinucci nella Vita di Andrea dal Castagno; il quale ultimo scrittore è il solo che indichi i nomi delle persone ivi ritratte. " In casa i Carducci (egli dice), poi chiamati dei Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de' quali ritrasse dal naturale cioè a dire da ritratti somiglianti, e da' propri volti loro: tali furono Pippo Spano fiorentino, cioè Filippo della nobilissima famiglia degli Scolari, consorti dei Buondelmonti, conte di Temesvar in Ungheria, Dante, il Petrarca, il Boccaccio ed altri". Dopo i citati scrittori niun altro fe parola di questi affreschi, e generalmente si credettero perduti, sino a che non fu pubblicata (1848) la Vita di questo pittore, nella nuova ristampa del Vasari, che va facendo Felice Le Monnier. Nel 1850, gli eredi Rinuccini, padroni di quel luogo già ridotto a casa colonica, fecero distaccare dal muro questi affreschi, e trasportare sulla tela. An
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Castagno, Andrea del 1423-1457
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Lot description:
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GIOVANNI BOCCACCIO. Affresco trasportato in tela. Alto 2,52. Largo 1,64. Volge la faccia alcun poco a sinistra. Indossa una veste rossa con cappuccio dello stesso colore in capo; e sovrapposta ad essa una toga di colore azzurro con ampie maniche. Regge con ambe le mani il libro del Decamerone. Il nome dell' illustre novelliere è scritto in basso così: DOMINVS JOHANNES BOCCACIVS. [Tutte queste figure, di grandezza maggiore del vivo, stanno in piè dentro certi vani inquadrati da cornici e pilastri tirati di prospettiva, con i fondi finti or di marmo mischio, or di porfido, or d'altra pietra. Andrea dal Castagno dipinse queste immagini onorarie a Pandolfo Pandolfini in una sala della sua villa di Legnaja, poco lungi dalla porta a San Frediano. Primo a farne memoria fu Don Francesco Albertini nel suo Memoriale impresso nel 1510, con queste parole:. " et le bellissime sale di Pandolfo Pandolfini è (sic) a Legnaja per mano d'Andreino, con sybille et uomini famosi fiorentini". Poi ne fecero cenno il Vasari e il Baldinucci nella Vita di Andrea dal Castagno; il quale ultimo scrittore è il solo che indichi i nomi delle persone ivi ritratte. " In casa i Carducci (egli dice), poi chiamati dei Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de' quali ritrasse dal naturale cioè a dire da ritratti somiglianti, e da' propri volti loro: tali furono Pippo Spano fiorentino, cioè Filippo della nobilissima famiglia degli Scolari, consorti dei Buondelmonti, conte di Temesvar in Ungheria, Dante, il Petrarca, il Boccaccio ed altri". Dopo i citati scrittori niun altro fe parola di questi affreschi, e generalmente si credettero perduti, sino a che non fu pubblicata (1848) la Vita di questo pittore, nella nuova ristampa del Vasari, che va facendo Felice Le Monnier. Nel 1850, gli eredi Rinuccini, padroni di quel luogo già ridotto a casa colonica, fecero distaccare dal muro questi affreschi, e trasportare sulla tela. Andrea dal Castagno fu giudicato sin qui pittore aspro ne
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Furini, Francesco 1603-1646
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Lot description:
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IL MARTIRIO DI SANT'AGATA. Tela come sopra [Tondo in tela, di diametro 0,98]. Alla Santa, mezza figura nuda, il manigoldo avvince con una fune strette al tergo le mani. Sopra una tavola, ch'è dinanzi a lei, posa un pajo di tanaglie. La fusione, la grazia e la verità del colorito, farebbero credere queste due tele opera di maestro anche più valente (1): ma esse sono veramente uscite dal pennello del Furino, e debbonsi avere tra le cose sue più perfette. Del rimanente, il Furino ebbe a dipingere più volte il soggetto di San Bastiano: due per il marchese Vitelli; e un altro quadro di forma ovata, con la testa, il busto, le braccia e le mani di esso Santo, era in possesso del Baldinucci (2). [1) Questi pregi rendono affatto errato il giudizio di chi modernamente scrisse in un pezzo di carta incollato dietro ambedue le tele, il nome del pittore "Felice Ficherelli. detto Riposo."; 2) Vedi a pag. 11 e 13 del Tom. XVI, edizione del Manni]
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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School of painting:
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Byzantine school
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Lot description:
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IL TRANSITO DELLA MADONNA. Tavola col fondo messo a oro. Alta 0,25. Larga 0.20. Giace Nostra Donna sur un letto vestita, con le mani incrociate sul petto. Presso il letto, due candelieri con ceri accesi; e dinanzi, un ebreo le cui mani profane rimangono attaccate al letto, tagliategli dall' Angelo che colla spada nuda sta a guardia. A' piedi della Santa Vergine, San Pietro che le dà l'incenso; da capo, San Paolo e San Giovanni il Teologo, che l'abbracciano. Attorno, gli altri Apostoli e i Santi vescovi Dionigi l'Areopagita, Ieroteo e Timoteo con il libro dei Vangeli. Più indietro, donne piangenti. Presso al letto, Cristo che tiene in braccio una pargoletta avvolto in bianche fasce, figurata per l'anima della Vergine: essa è circondata da grande splendore raggiante, con sopra un cherubino. Nel fondo, casamenti. Sul campo d'oro è scritto di cinabro, d'antico carattere greco: [...] (Dormitio Deiparae). La composizione è in tutto conforme all'arte rituale bizantina; sia per la disposizione e la qualità delle figure introdottevi, come per la scritta dichiarativa del subietto
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Dolci, Carlo 1616-1686
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Lot description:
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LA FIGLIA D' ERODIADE. Tela. Alta 1,29. m. 5. Larga 1. Più che mezza figura, grande quanto il vivo, in piè. "vestita di color verde marino, con una sopravveste azzurra, dalle cui maniche esce la camicia; è ornata dinanzi da un filo di perle, con nel mezzo un pendoncino di rubini, smeraldi e perle; e perle al collo e agli orecchi. Con ambe le mani porge il bacile d'oro cesellato, dentro il quale posa, sopra un bianco lino asperso di sangue, il reciso capo del Precursore: mirabil cosa! L'avvenente fanciulla volge a sinistra la testa con infinita grazia, come ritorcer voglia lo sguardo dal sanguinoso aspetto. I biondi capelli raccolti dietro il capo, lasciano cader sulla guancia una inanellata ciocca. Ha il bianchissimo collo e un poco di seno scoperto. Oscuro è il fondo, sul quale campeggia mirabilmente la elegantissima figura. Che leggiadro ed amabil volto! che gentile freschezza di colore! che incantevole cosa in ogni sua parte è questo dipinto! [with lot no. 254: Di questi due quadri, il primo dei quali debbe tenersi per il capo lavoro del Dolci, giova qui riferire quanto ne scrive il Baldinucci: " Piacque, in Firenze, al pari di ogni altra opera sua, l'Erodiade, più che mezza figura quanto il naturale, colla testa di San Giovan Batista, fatta pel marchese Rinuccini, coll'accompagnatura di altro quadro di David, col reciso capo del gigante filisteo. Dell' Erodiadi fece pure la seconda e poi la terza: la seconda fu di Giovanni Finchio, residente in Firenze per la maestà del re d' Inghilterra, al quale esso residente la donò, e gli fu dato luogo nella propria camera del re. Allo stesso Finchio aveva fatto pure, per accompagnatura, il David colla testa del gigante, ed una Santa Maria Maddalena, ch' egli diede in dono alla regina.(1)." Questi due quadri furono allogati al Dolci dal marchese Pier Francesco Rinuccini; e dai ricordi scritti dietro il telajo, come il pittore avea per costume , si ritrae che a' 10 di settembre del 1670 incominciò il David, e c
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City of sale:
-
Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Cagnacci, Guido 1601-1663
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Lot description:
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LA MADDALENA PENITENTE. Tela. Alta 0,74. Larga 0,56. m. 5. Mezza figura, volta di spalla dal destro lato, colla testa di profilo inchinata, in atto di meditare piangendo sopra un teschio umano, che tiene colla destra. I lunghi capelli, tirati in dietro e legati, cadono parte sul dorso, e parte dinanzi a coprire il petto. Nuda mostra la spalla e il braccio sinistro; l'altra è coperta da una camicia e da una veste azzurra. Cosa stupenda per verità di colorito, forza di chiaroscuro e maestria di pennello, che tiene della più robusta maniera del Reni. Anche questo, come tutti i suoi quadri, illude e alletta grandemente lo spettatore. Non ultimo merito dell'autore è la industria colla quale ha saputo schivar quella licenza, in che sovente altri sono caduti nel trattare questo subietto. Il Cagnacci è pittore raro a vedersi tra noi, dice il Lanzi, perchè in Germania cercò fortuna; e fu degnissimo di trovarla in corte di Leopoldo I
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City of sale:
-
Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Helmbreker, Dirk 1633-1696
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Lot description:
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LA PRIMAVERA. Tela. Alta 0,51. Larga 0,63 m. 5. All'ombra di un fronzuto albero, in mezzo a varie piante, in un terreno lieto di verzura e di vasi di fiori, stan folleggiando tre donne, qual con mazzolini in mano, qual con ghirlande in capo, vagheggiate da giardinieri. Un garzoncello lì presso innaffia un vaso di fiori. Il fondo è un' amena campagna, con una casa; e lontano si vede un pastore che al suon delle pive raccoglie intorno a sè il gregge [with lot nos. 566, 568-569: Descrive questi quattro quadretti il Baldinucci stesso (1) come esistenti presso il marchese Folco Rinuccini, e sono quei medesimi che il Descamps (1) cita fra le cose che Teodoro fece in Firenze: e come quelli che appartengono agli ultimi anni della sua vita, tengono della maniera sua più chiara, e del gusto italiano. Qui la natura è ritratta con verità; vario è il paese; le figure allegre, graziose e toccate con spiritosa leggiadria; le scene composte con molta arte. 1) Tomo XIX, pag. 102, della edizione del Manni. Citato pure dal Baldinucci è un altro quadretto dell'Helmbrecker della stessa grandezza di questi, esistente nella Galleria Rinuccini (Catalogo a stampa N° 562), dove si rappresenta una mascherata. Sopra un carro tirato da un pajo di bovi, stanno donne e uomini mascherati bizzarramente, suonando chi il violino, chi la chitarra e chi il contrabbasso. Attorno e dinanzi al carro, altre figure in maschera con gesti buffoneschi. Nel primo presso, un venditore di ciambelle, seduto, che addita la burlesca scena a una donna con un putto. 1) Le Vie des Peintres Flamands, Allemands et Hollandais. Paris. Jambert 1753-63, Tom. II. pag. 341]
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Castagno, Andrea del 1423-1457
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Lot description:
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LA REGINA ESTER. Affresco trasportato in tela. Alto 1.20. Largo 1,64. Mezza figura. Con vivo sguardo volge a sinistra la sicura faccia. Le copre la testa un ampio panno bianco con balza gialla, che le scende sulle spalle, e porta sovr'esso un diadema gemmato. Indossa una veste bianca stretta ai fianchi da una ciarpa gialla; e dalle spalle le scende un manto verde, un lembo del quali; ella sostiene colla sinistra, mentre coll'altra tiene spiegato un cartello dov' è scritto: ESTER REGINA GENTIS SVE LIBERATRIX [Tutte queste figure, di grandezza maggiore del vivo, stanno in piè dentro certi vani inquadrati da cornici e pilastri tirati di prospettiva, con i fondi finti or di marmo mischio, or di porfido, or d'altra pietra. Andrea dal Castagno dipinse queste immagini onorarie a Pandolfo Pandolfini in una sala della sua villa di Legnaja, poco lungi dalla porta a San Frediano. Primo a farne memoria fu Don Francesco Albertini nel suo Memoriale impresso nel 1510, con queste parole:. " et le bellissime sale di Pandolfo Pandolfini è (sic) a Legnaja per mano d'Andreino, con sybille et uomini famosi fiorentini". Poi ne fecero cenno il Vasari e il Baldinucci nella Vita di Andrea dal Castagno; il quale ultimo scrittore è il solo che indichi i nomi delle persone ivi ritratte. " In casa i Carducci (egli dice), poi chiamati dei Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de' quali ritrasse dal naturale cioè a dire da ritratti somiglianti, e da' propri volti loro: tali furono Pippo Spano fiorentino, cioè Filippo della nobilissima famiglia degli Scolari, consorti dei Buondelmonti, conte di Temesvar in Ungheria, Dante, il Petrarca, il Boccaccio ed altri". Dopo i citati scrittori niun altro fe parola di questi affreschi, e generalmente si credettero perduti, sino a che non fu pubblicata (1848) la Vita di questo pittore, nella nuova ristampa del Vasari, che va facendo Felice Le Monnier. Nel 1850, gli eredi Rinuccini, padroni di quel luogo già ridotto a casa colonica
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Castagno, Andrea del 1423-1457
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Lot description:
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LA REGINA TOMIRI. Affresco trasportato in tela. Alto 2,52. Largo 1,64. Leva alquanto la bella faccia, volta dal destro lato. Sopra i lunghi e biondi capelli legati in trecce e cadenti, reca la corona, e un nastro rosso con perle sulla fronte. Indossa una corazza di ferro, con sopra un'ampia veste gialla, della quale porta un lembo sull'anca sinistra, mentre coll'altra mano appoggia in terra per la punta una lunga lancia. Da piè mostra una sottana di colore azzurro e i rossi calzari. In basso è il motto: THOMIR TARTARA VINDICAVIT SE DE FILIO ET PATRIAM LIBERAVIT SVAM [Tutte queste figure, di grandezza maggiore del vivo, stanno in piè dentro certi vani inquadrati da cornici e pilastri tirati di prospettiva, con i fondi finti or di marmo mischio, or di porfido, or d'altra pietra. Andrea dal Castagno dipinse queste immagini onorarie a Pandolfo Pandolfini in una sala della sua villa di Legnaja, poco lungi dalla porta a San Frediano. Primo a farne memoria fu Don Francesco Albertini nel suo Memoriale impresso nel 1510, con queste parole:. " et le bellissime sale di Pandolfo Pandolfini è (sic) a Legnaja per mano d'Andreino, con sybille et uomini famosi fiorentini". Poi ne fecero cenno il Vasari e il Baldinucci nella Vita di Andrea dal Castagno; il quale ultimo scrittore è il solo che indichi i nomi delle persone ivi ritratte. " In casa i Carducci (egli dice), poi chiamati dei Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de' quali ritrasse dal naturale cioè a dire da ritratti somiglianti, e da' propri volti loro: tali furono Pippo Spano fiorentino, cioè Filippo della nobilissima famiglia degli Scolari, consorti dei Buondelmonti, conte di Temesvar in Ungheria, Dante, il Petrarca, il Boccaccio ed altri". Dopo i citati scrittori niun altro fe parola di questi affreschi, e generalmente si credettero perduti, sino a che non fu pubblicata (1848) la Vita di questo pittore, nella nuova ristampa del Vasari, che va facendo Felice Le Monnier. Nel 1850, gli eredi
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City of sale:
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Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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School of painting:
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Byzantine school
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Lot description:
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LA SS. TRINIT?. Tavola col fondo dorato. Alta 0,73. Larga 0,54. A sinistra del quadro siede il Padre Eterno, con barba grigia, veste bianca e manto di leggierissimo color ceruleo. Benedice alla maniera occidentale, cioè aprendo i primi tre diti della mano diritta, e tenendo chiusi l'anulare e il minimo; colla sinistra sorregge un ruotolo scritto, mezzo spiegato. Posa i piedi sur un soppedaneo. In alto della tavola le solite cifre IC. XC (IHCOYC XPICTOC) Jesus Christus; e a lato della testa, questa iscrizione: [...] (antiquus dierum), secondo la espressione di Daniele. A destra della tavola, sopra uno scanno a quattro piè, coperto da un cuscino rosso ricamato d'oro, siede Cristo con rossa barba nascente, vestito di una clamide rossa con sopra un manto di color verde scuro graffito d'oro. Posa i piedi sur un soppedaneo. Egli benedice alla maniera greca, cioè incrociando il pollice coll'anulare, di modo che l'indice e il minimo stiano diritti e il medio un po' piegato. Colla sinistra mano regge un libro chiuso, appoggiato sul sinistro ginocchio. Sopra il capo ha le solite cifre IC. XC. In alto della tavola è lo Spirito Santo, in forma di colomba col nimbo, dentro un ottagono formato da due quadrati, col motto: [...] (Sanctus Spiritus)
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City of sale:
-
Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
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Creator:
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Sarto, Andrea del 1486-1530
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Lot description:
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L'ANGELO CHE ANNUNZIA NEL TEMPIO A ZACCARIA LA SUA POSTERIT?. Alta 1,75. m. 6 - Larga 2,10. [with lot no. 160: Queste due tele, maestrevolmente dipinte di chiaroscuro, sono perfettamente simili a due delle storie operate in fresco da Andrea nel chiostro della compagnia dello Scalzo di Firenze; nella prima delle quali segnò il suo nome per le iniziali A. V; nell'altra l'anno M.D. La importanza di questi chiaroscuri, già additati in casa Rinuccini dal Lanzi (1), e dal Biadi (2), diviene maggiore ogni dì, per lo stato di deperimento in che al presente si trovano gli affreschi dello Scalzo. 1) Storia Pittorica dell' Italia; 2) Notizie inedite della Vita dì Andrea del Sarto, Firenze, 1829, a pag. 142 e 147]
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City of sale:
-
Florence
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Date of sale:
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1852-05-01
Pages