DEPOSTO DI CROCE. Cartone. Alto 1,85. Largo 1,31. m. 5. Il nudo corpo del Redentore posa mezzo disteso sopra una pietra quadrata, appoggiato il destro fianco all'anca di San Giovanni che inginocchione lo sostiene, ponendogli la sinistra mano sotto l'ascella, mentre coll'altra fa l'atto di sollevarla, preso il lembo del panno su cui giace. Quella delle Marie più prossima al Precursore, gli toglie di capo la corona di spine. La Maddalena è dal sinistro lato inginocchione, e a mani giunte presso a' piedi del divino Maestro; e accanto a lei l'afflittissima Madre, in ginocchio anch'essa, colle mani incrociate. Sovra il capo di queste sante donne si affaccia la più provetta delle Marie: e dal lato stesso, e in lontananza, si vede Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo con una fiaccola in mano cercando il luogo acconcio per seppellire la divina salma. Dal destro lato sta indietro la più giovane delle pietose donne, che asciugandosi con un panno le lagrime, si toglie da quella dolorosa vista. La composizione ed alcune figure ed arie di teste di questo cartone, eseguito di lapis e gesso in carta cerulea, con grandissimo studio e finitezza, sono reminiscenze dell' Urbinate. Il Mengs fece questo cartone a Roma, per commissione del marchese Rinuccini, affinchè, dipinto, servisse di riscontro alla Santa Famiglia di Raffaello ch'è in questa Galleria. La morte gl'impedì di poterlo ritrarre in colori, in memoria di che fu posto in basso il seguente distico: HEAC TABVLE EXTREMOS DVM DVCIT ARRVNDINE TRACTVS MENGSIVS INFELIX PROII DOLOR! EMORITVR. Il D'Azara (1) così ne parla: "...Negli ultimi momenti di sua vita fece un cartone a lapis della Deposizione, in differente modo di quello che sta nella camera del re (di Spagna); e malgrado la ripetizione dello stesso assunto, seppe variare la composizione e l'espressione in guisa, che mancano voci per ispiegarlo. Il maggior filosofo da Socrate in qua non ha descritti i movimenti dell'anima colla proprietà, col calore, e sì degnamente