FILIPPO DEGLI SCOLARI, detto PIPPO SPANO. Affresco trasportato in tela. Alto 2,52. Largo 1,64. Lo Spano di Temeswar, il vincitore dei Turchi per ben diciotto volte (1), sta in piedi, colla persona abbandonata sull'anche, stringendo con ambe le mani la spada nuda attraversata dinanzi alle gambe che tiene aperte. "tutto coperto d'armatura di ferro, con sopra una tunichetta di colore azzurro ornata di balza a fiorami, e stretta ai fianchi da una cintura di cuojo gialla. Ha il capo scoperto, con lunghi e incolti capelli castagni, con baffi e poca barba bipartita sul mento. In basso a lettere romane si legge: DOMINUS PHILIPPVS HISPANVS DE SCOLARIS RELATOR VICTORIE THEVCRORVM. [1) Jacopo di Poggio Bracciolini, Vita di Messer Filippo Scolari, stampata nel Tomo IV dell' Archivio Storico Italiano]. [Tutte queste figure, di grandezza maggiore del vivo, stanno in piè dentro certi vani inquadrati da cornici e pilastri tirati di prospettiva, con i fondi finti or di marmo mischio, or di porfido, or d'altra pietra. Andrea dal Castagno dipinse queste immagini onorarie a Pandolfo Pandolfini in una sala della sua villa di Legnaja, poco lungi dalla porta a San Frediano. Primo a farne memoria fu Don Francesco Albertini nel suo Memoriale impresso nel 1510, con queste parole:. " et le bellissime sale di Pandolfo Pandolfini è (sic) a Legnaja per mano d'Andreino, con sybille et uomini famosi fiorentini". Poi ne fecero cenno il Vasari e il Baldinucci nella Vita di Andrea dal Castagno; il quale ultimo scrittore è il solo che indichi i nomi delle persone ivi ritratte. " In casa i Carducci (egli dice), poi chiamati dei Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de' quali ritrasse dal naturale cioè a dire da ritratti somiglianti, e da' propri volti loro: tali furono Pippo Spano fiorentino, cioè Filippo della nobilissima famiglia degli Scolari, consorti dei Buondelmonti, conte di Temesvar in Ungheria, Dante, il Petrarca, il Boccaccio ed altri". Dopo i citati scrittori niun