La processione sulla laguna, dipinto ad olio su tavola, cornice antica intagliata e dor., m. 0,90 x 1,15. Quest'opera è stata all' Esposizione Nazionale di Belle Arti di quest'anno (1914), e fu una delle opere presa in considerazione per il Premio Principe Umberto. Italico Brass è l'artista della sincerità. Nel maggio di quest'anno in una mostra individuale affrontò il giudizio del pubblico di Parigi. Quando si pensa come l'ambiente parigino sia saturo di produzione artistica, sembra impossibile imporre alla sua ammirazione, o, anche semplicemente, alla sua curiosità nuove opere straniere; bisogna convenire che l'iniziativa di Italico Brass fu ardita; ma egli coscente del valore della sua arte affrontò il giudizio della critica parigina, e meritatamente trionfò. Sarebbe troppo lungo riassumere qui i giudizii della critica la più severa, invito il lettore a leggere soltanto quanto di lui scriveva il Figaro, il Matin e quanto Cippico Antonio scriveva nel N. 37 della Vila d'Arte su questo pittore veneziano. Mi limiterò a citare il Corriere della Sera del 14 maggio 1914 che a proposito della Mostra Brass a Parigi scriveva: "... I casi di successo sono assai rari e sono quindi tanto più meritevoli di nota. Italico Brass ha avuto l'ardimento di portare a Parigi più di un centinaio e mezzo dei suoi quadri, di bozzetti e paesaggi veneziani, in cui sono riprodotti con tanta sincerità d'impressione gli aspetti meno convenzionali della laguna e della città. Era un atto di audacia giungere qui con un'opera così copiosa, ed era ancor più temerario sfidare tutte le idee preconcette degli artisti francesi intorno alla interpretazione pittorica di Venezia. Qui infatti si è avvezzi a vederla presa a tema del più vieto o del più fresco manierismo: la si tratta come un componimento scolastico o come uno sfondo di luci peregrine. Monet alcuni anni or sono ne riportò una serie di quadri soffusi di una strana luce paonazza che non mancavano certo di poesia ma che denotavano un partito preso piuttosto irritante. La sincerità del Brass gli ha assicurato la vittoria perchè essa vale sempre assai più di ogni lenocinio: a parecchi critici è sembrato quasi di scoprire una Venezia insospettata. Non si erano mai accorti che la piazza di San Marco non è soltanto un ritrovo di forestieri e di colombi, che le gondole non sono inseparabili dal chiaro di luna, che il tramonto non è l'unico cielo degno del pennello: hanno constatato con piacere che il carnevale veneziano non è un mito, e sono rimasti sorpresi innanzi ai lunghi pontili provvisori su cui passano le processioni tra le raffiche che gonfiano gli scialli, innanzi ai fuochi di artificio, alle vie brulicanti di popolo e di biancheria. Uno dei critici più autorevoli non ha esitato a dire che il Brass sembra discendere direttamente dal Guardi, e l'elogio non potrebbe essere più lusinghiero. E certo che il Brass non avrebbe potuto desiderare un più schietto successo di critica e questo è stato confermato da un omaggio ufficiale; il sottosegretario delle Belle Arti ha acquistato uno dei suoi bozzetti che aumenterà il piccolissimo stuolo di opere italiane alla Pinacoteca Moderna del Lussemburgo".